Stalking: le conversazioni su whatsapp costituiscono valida prova a condizione che venga acquisito anche il relativo supporto telematico o figurativo

Con la sentenza 49016/17 depositata lo scorso 25 ottobre 2017, la Corte di Cassazione conferma il valore di prova documentale delle trascrizioni delle conversazioni whatsapp. Tuttavia, osserva la Cassazione, la loro utilizzabilità in giudizio è subordinata all’acquisizione dei relativi supporti telematici o figurativi al fine di controllare l’affidabilità della prova mediante l’esame diretto del supporto, onde verificare con certezza la paternità delle registrazioni e l’attendibilità di quanto da esse registrato.

La decisione in commento si inserisce nel quadro di una vicenda giudiziaria in cui la difesa di un giovane, imputato di stalking, aveva tentato di screditare le dichiarazioni della persona offesa (l’ex fidanzata minorenne), chiedendo che venissero acquisite le trascrizioni delle conversazioni di whatsapp tra i due ragazzi, che avrebbero provato la permanenza di un rapporto affettivo tra i due anche a seguito della denuncia presentata dalla ragazza. La richiesta veniva, tuttavia, rigettata dalla Corte d’Appello di Caltanissetta sul presupposto che non erano stati prodotti anche i supporti contenenti la registrazione delle conversazioni. Quest’ultima decisione veniva confermata anche dalla Corte di Cassazione.

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