La recentissima sentenza n. 28218 del 28.06.2023 della sesta sezione penale della Cassazione potrebbe avere una portata rivoluzionaria in tema di individuazione del tempus commissi delicti nei reati permanenti o abituali (quali ad. s. i maltrattamenti in famiglia).
Notoriamente oggi, secondo l’orientamento giurisprudenziale e dottrinario assolutamente prevalente, al fine di individuare il tempus commissi delicti (indi la legge in concreto applicabile) ai reati di durata, occorre avere riguardo al momento in cui la condotta si esaurisce, cioè all’ultimo atto che protrae la situazione antigiuridica. Di talché, se anche solo un segmento della condotta viene compiuto durante la vigenza di una legge successiva più sfavorevole al reo, sarà quest’ultima a trovare applicazione.
La sentenza in commento, muovendo da alcune considerazioni già svolte da Cass. SU n. 40986 del 19.07.2018 oltre che dalla giurisprudenza della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo (Grande Camera 27.01.2015 Rholena c. Repubblica Ceca) ha, invece, affermato che, nel caso in cui intervenga una legge successiva più sfavorevole al reo, ai fini dell’applicazione di quest’ultima sarà necessario che dopo l’entrata in vigore di tale legge venga realizzato un segmento di condotta sufficiente ad integrare l’abitualità del reato.
Le ricadute pratiche di questo ragionamento sono notevoli. Si pensi al caso dei maltrattamenti. Se fino ad oggi, infatti, si è ritenuto che la commissione anche di un solo episodio di maltrattamenti durante la vigenza della legge successiva sfavorevole sarebbe sufficiente ad attrarre nell’orbita del più grave trattamento sanzionatorio anche tutte le condotte pregresse, da oggi le cose potrebbero cambiare.
Il giudice sarebbe, infatti, tenuto ad accertare non soltanto se l’ultimo atto della sequenza criminosa sia stato commesso sotto il vigore della nuova legge più sfavorevole, ma dovrà anche verificare se a seguito dell’entrata in vigore di quest’ultima siano state poste in essere delle condotte sufficienti ad integrare l’abitualità del reato.