Martedì 12 settembre 2017 verrà esaminato dalla Camera dei Deputati il disegno di legge che, in caso di approvazione in via definitiva da parte del Parlamento, dovrebbe introdurre all’art. 293 bis c.p. il reato di propaganda fascista e nazifascista.
Secondo la relazione presentata alla Camera, l’obiettivo della proposta di legge (impregiudicate le normative speciali già vigenti in materia come la legge Scelba o la legge Mancino) é quello di delineare una nuova fattispecie di reato che consenta di colpire alcune condotte che, individualmente considerate, sfuggono alle attuali normative quali, ad esempio, il saluto romano (sulla cui valenza penale la giurisprudenza è altalenante) o la vendita di gadgets e prodotti anche alimentari riproducenti immagini, simboli o slogan esplicitamente rievocativi dell’ideologia del regime fascista o nazifascista.
Il testo attuale della bozza di articolo 293 bis c.p. prevede, infatti, che “chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici”.
È fuori dubbio che la proposta di legge sia stata pensata al fine di colpire (in questo caso con pena aggravata) soprattutto quelle esternazioni o quelle diffusioni di immagini, simboli o contenuti che avvengono prevalentemente su internet. Ma, se verrà approvata così com’è, rischiano di essere messi al bando anche tutti quei prodotti e gadgets che richiamano esplicitamente la simbologia fascista.
L’iter di approvazione parlamentare è sicuramente destinato ad alimentare polemiche furiose, tra chi sostiene che si tratti di una legge giusta in quanto volta a reprimere ogni manifestazione di un’ideologia che ha causato morte e distruzione e chi, invece, la ritiene una legge liberticida e, per certi versi, inutile, in quanto lascia impunita la diffusione di simboli e contenuti di altre ideologie, magari di opposto orientamento politico, che storicamente hanno causato altrettanti morti nel mondo.